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Diretto da: Diana Manfredi

Protagonisti: Joe Onorato, Gianluca Mariani, L’Americano, Luca Basilico, Giovanni Nani.

Di film riguardanti lo skateboarding se ne sono visti parecchi, vere perle della cinematografia moderna, con attori degni di andare a fare la raccolta differenziata e registi/sceneggiatori forse più abituati alle soaps (shoes) che alla tavola da skate: thrashing corsa al massaggio e califoggia skate erano tentativi malriusciti di portare sul grande schermo una realtà ai più sconosciuta. Aveva fatto meno peggio Zemekis con ritorno al futuro.

Per contro i rollerblader hanno avuto una degna chicca cinematografica: “Rollerblade: sulle ali del vento” è senz’altro il prodotto più adatto a loro. (almeno quanto “Windsurf: il vento nelle mani”) . Skaterz è il prodotto di gente che vive al 100% lo skateboarding, fatto da skaters che da almeno un decennio dimostrano il loro amore per la tavola sbucciandosi le mani con il grip tape.

Diretto/Montato da Diana Manfredi che seppur non skateando, dimostra di conoscere bene l’ambiente, il film (o cortometraggio) è centrato sulla vita di 5 skaters di Milano, con unica cosa in comune la città e lo skateboarding. 5 persone differenti per origini, lavoro, gusti musicali, con aspettative e ambizioni diverse e nonostante le differenze sono amici che quasi tutti i giorni si vedono e skateano lo stesso posto.

La proiezione si è svolta allo Spazio Oberdan di Milano, credo fosse qualcosa tipo un concorso. C’era un film sugli zingari e uno di animazione che ha suscitato parecchi dubbi sull’uso di sostanze stupefacenti dell’ideatore. Il cinema era strapieno, e non solo di skaters ma anche di gente normale o amanti del cinema indipendente o artisti o chennesò. Naturalmente a noi di zingari e animazione artistoide importava veramente poco, noi volevamo vedere i nostri amici sullo schermo.

I giovani rutilanti pazzerelli sulla tavoletta tutta matta vengono ripresi in vari momenti della giornata, dalla sveglia a quando se ne vanno a casa. Vengono ripresi a scuola, in università o quando non fanno un cazzo, mostrando in alcuni punti come uno skater interagisce con la società “normale”.

Si inizia con il Joe che dopo essersi rapato la testa parte per leggere i contatori dell’ Enel in casa della gente, spiega quali sono le difficoltà di interagire con gente magari incazzata perché è arrivata una bolletta troppo salata e di come voglia continuare a skateare senza chiedere niente a nessuno. Giovanni Nani è il più giovane del gruppo, 15 anni skatea da 3 o 4 (e spacca), va a scuola e spiega cosa ha fatto durante l’autogestione, delle materie che gli piacciono o quali deve subire, di come vede l’amicizia che lo lega agli skaters confrontandola con i finti rapporti che si creano negli altri sport.

Il Basilik spiega in cosa consistono i suoi studi di biologia, della tesi che sta preparando, del traffico impossibile, di come spesso le persone “normali” siano irritanti per uno skater e di come la polizia se la prende con chi skatea piuttosto che con papponi e spacciatori della zona della Centrale. L’Americano parla delle sue origini, di arte e della musica strana che vuole produrre ed è protagonista di una scena sexy degna dello spogliarello di Kim Basinger in “9 Settimane e un pezzo”.

Il Gianlu è l’ultimo che si sveglia (lazy bastard), e parla di quello che fa per vivere (Driver per i concerti), di come questo gli permetta di skateare quando vuole, e delle sue ambizioni di grafico. Fantastici i pezzi di video vecchi con il Joe rappabreaker al Bor, il Gianlu con i capelli colorati, l’Americano (e il Branka) con i capelli lunghi ribbelloni, e il Basilico con i capelli!

E’ stato bello vedere com’erano e come sono adesso, certe scene hanno scatenato risate (sia dei presenti che dei protagonisti). In particolare Joe da bambino, e l’Americano che sembrava un profugo bosniaco. I collage del Gianlu con King Ramirez protagonista sono imperdibili, almeno quanto la tavola “minchia o banana”. I protagonisti erano abbastanza imbarazzati a parlare di cose più o meno serie davanti alla telecamera e spesso i loro commenti hanno suscitato ilarità nella sala (cazzo il Joe infermiere professionista lo voglio proprio vedere!)

C’è anche dello skateboarding bello potente, sia nuovo che vecchio, con il Basilico in Heelflip dai dieci di BS (1993), le prime session tecniche del Joe in centrale (1995), alcuni tricconi pesanti di Nani e dell’Ammmmeregano (che si spacca le costole su una flat bar... Agghiacciante!), il Gianlu con i suoi shiftoni (+ il gap della pubblicità Bastard pesissimo). Più apparizioni di Diego Garcia (nollie noseslide), David “Cane” con ollazzi e boarslides, Matteo Di Nisio in BigSpin flip da un gap, poi Davide Carrieri e tanti altri che non so riconoscere (ma chi è il pazzo che si è fatto Acid Drop in bicocca?) E’ stato bello rivedere (sia sullo schermo che in sala) i fratelli Panfili.

Il filming era ottimo, così come il montaggio e la regia (ancora complimenti), consiglio a tutti di andare a vederlo se ne avrete occasione perché ne vale veramente la pena.