
Non è l'estratto di cronaca di un nuovo atto di violenza degli skinheads allo stadio di calcio, tutt'altro. Stiamo parlando dell'articolo di Sandro De Riccardis che ieri, 27 giugno 2001, è uscito sul quotidiano "La Repubblica" e lo stadio in questo caso è la Stazione Centrale di Milano.
Nell'articolo (una intera pagina) compare anche un mini glossario del linguaggio degli skateboarders, una versione sintetica degli spot milanesi tratta da SkateMap e alcune interessanti considerazioni di Matteo Di Nisio.
!ATTENZIONE SKATEBOARDERS! Gli occhi dei media sono su di voi che siete sempre di più un interessante bersaglio di mercato.
Per leggere l'articolo completo online vai qui:
Fonte: www.bastard.itCommenti da facebook
Commenti degli utenti di skatemap

"dice Matteo che fa l'illustratore e ha messo in in rete alcune suoi lavori (www.bastard.it, altro sito di skateboarding)."
Si c'è solo un piccolo particolare (figa!!!) che i disegni stanno sul sito GONZHOR ! ( web.tiscali.it/gonzhor )
ad ognuno il suo mestiere
baaaaahhhh
tutto tempo sprecato.
governo ladro,sciuscia manuber :-C==3
http:// bellaaa matteone fai + pubblicità al sito!!!!!!!!!
ciaooo
gonz
da domani tavole da 180.000 lire in su'
si parte bene!
Ma si vede che non skoboli tutti i giorni. altrimenti una tavola ogni 10 gg e un paio di scarpe al mese con la fessa che li riusciresti a comprare....
Ma si vede che non skoboli tutti i giorni. altrimenti una tavola ogni 10 gg e un paio di scarpe al mese con la fessa che li riusciresti a comprare....
...ma va?
anche se guadagnassi 5 pali al mese con il cazzo che pago un pezzo di legno 180.000 carte.
Che storia, voglio venire ad essere intervistato anche io in centrale !
Al negozio (sempre in USA), circa la metà, al distributore italiano lo stesso, più trasporto tasse doganali, IVA e spese di sdoganamento.
In America le ditte vendono direttamente ai negozi, in Italia invece i materiali devono prima essere importati da un distributore perchè le quantità da ordinare per ammortizzare i costi sono molto alte.
Io ho fatto il distributore, ma nonostante tutta la passione e la buona volontà avevo dei costi troppo alti, un margine di guadagno risicatissimo che non potevo appesantire troppo di costi di sponsorizzazione e di pubblicità, (che cercavo comunque di sostenere, anche di tasca mia).
Come se non bastasse c'erano anche i negozi disonesti che non pagavano, i controlli della finanza, i furti in dogana, etc. etc., se qualcun'altro vuole fare il distributore di skate ci pensi prima 100 volte e poi venga da me che gli faccio cambiare idea definitivamente.
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