#48 del 01-01-2003
TXT: Volpe
Primo Giorno:
Con la solita indecisione che mi accompagna tutti i giorni alla fine, dopo aver preso accordi con Nofear Europe per recuperare materiale fotografico su Giovanni Grazzani, mi aggrego al gruppo di lombardi, il Font, il Bucci, e Giò.
Da buon veneto che sono il giorno precedente avevo ecceduto con la bibita, trattandosi dell’ultimo dell’anno, e poi se non bastasse nel pomeriggio avevo tentato di riassettarmi tramite il mio kinesi terapista che mi ha fatto un impacco di erbe sul collo, tanto forte da tirarmi fuori il dolore ed estenderlo alla testa e alla schiena. Mi sveglio il 1° e a due ore dal treno PD-MI, mi ritrovo bello che duro, ma alla fine si parte, perché così si è deciso. Facendo riferimento all’ultima uscita di un mag italiano che esorta a combattere, decido che quello sarà il mio monito per l’anno nuovo a fronte di tutto. Senza rendermene conto la sera stessa mi ritrovo oltre confine.
Ad un certo punto i drivers in questione il Font e il Bucci, decidono per una sosta presso un park dell’autostrada francese. Totale collasso, ma ad un certo punto io mi risveglio con il collo bloccato e vedo il Font con la testa sul volante, mentre il Bucci era allertato da un’auto sospetta dietro di noi che era parcheggiata da un bel po’. Erano le 4am.
Decidiamo di scendere per andare alla toilette, e al ritorno un tipo poco raccomandabile con tanto di cannone in pre accensione, mi spiega che è rimasto a piedi, e se potevamo accompagnarlo a due Km, alla prima stazione di servizio, il tutto in francese. Non ho coinvolto gli altri, e siamo ripartiti notando che non c’era nessuna pompa di benzina prima di 10 Km.
Poche ore più tardi eravamo già belli che cotti presso il MACBA (Museum Art Comtemporary Barcelon). Io avevo alcuni scompensi di veglia dovuti al, mancato sonno, così decisi di non girare, onde evitare esperienze precedenti; ma gli altri erano troppo eccitati per non farlo.
Ad un certo punto spunta il Nano(TV), che come d’accordo ci accoglie nella sua dimora, assieme a Damiano(VR). Neanche il tempo di pensarci ed eravamo di nuovo in strada, a girare un mini spot vicino al porto, 21°, aria calda che scendeva lungo la schiena, intorno a me palme, mi sembrava di essere in Africa. Giovanni tenta di rompersi una caviglia inutilmente, ndr (Mettiti a posto), mentre qualcun altro rischia la tavola sotto a due auto, stavamo giusto a lato di una strada bella trafficata. Successivamente il Nano ci ha portato in un parco, dove c’era una curb niente male, e il Bucci ha avuto un controllo totale nonostante i problemi di rincorsa ha chiuso un bel FS 50-50 grind.
La giornata è proseguita con spesa comune, ed io che ho cucinato un risotto d’asparagi per la truppa. Dopo cena prima uscita notturna al Manolo bar, oramai famoso ritrovo per la scena skate a Barca. Ci trovi skaters da tutto il mondo, che stanno li a girare per periodi più o meno lunghi. Due settimane prima c’era Danny Way e Brian Wenning, che giravano per il video DC. Ma si possono anche trovare Pro locali come Enrique Lorenzo e Xavier Mendzibal.
Pare che ci fosse anche il bastardo di B. Salabanzi, ma non lo abbiamo incrociato. Difficile trovare tutti, troppi spot da girare contemporaneamente. Tornando a noi eravamo entrati in atmosfera di fiesta con il video locale proiettato home theatre, dove il livello dei kids lascia a bocca aperta. Ad un certo punto io mi ritrovo da solo addormentato sul banco bar col rischio di lasciarci la faccia. A quel punto mi dirigo verso casa, fortunatamente arrivo sano attraversando il Barrio Gotico un po’ come i rioni di Napoli.
Secondo Giorno:
Il giorno dopo comincia una maratona non stop attraverso la città tra cambi di metrò e tratti di tavola riusciamo a visitare alcuni spot. Ad un certo punto ci troviamo a Vila Picina, dove un ragazzo teneva un simpatico cane che da fermo ollava il triplo di noi. Spot molto noto, ma anche molto rovinato, oramai il curb da qualche problema per i lip trick in grind. Solo Jeff il canadese di Vancouver ci regala una seq. in BS five-0.
Da lì e continuato il trasferimento verso altri spot, più o meno noti. Se non sbaglio siamo andati a Fondo, ultima fermata della linea rossa verso est. Incredibile ma vero una nuova Piazza che altro non è che uno skatepark, ma appena il tempo di fare il bagno alla tavola nella vasca d’acqua sopra al bank, e neanche il tempo che si asciughi arriva il guardiano che ci spiega di tornare il martedì successivo per l’inaugurazione che tanto poi la piazza era stata fatta per gli skeiters. Sarà vero? Intanto a Barcellona continuano a costruire skatepark in strada, e allloora?!
Tutto è proseguito tranquillo, finche il pomeriggio dell’Epifania tutte le famiglie si erano riversate per le strade, e noi ne abbiamo incrociato un folto gruppo nella metrò, finche un papà continuava a spingermi, ed io che ero un po’ stanco e nervoso, lo guardo e gli dico” Che casso spingi?!”, e li l’uomo mi ha risposto in malo modo per poi tentare di colpirmi al volto con un gran cazzotto, assieme ad un altro padre di famiglia ancora più agguerrito di lui, incitati pure dalla gente in metrò, per un momento mi ero visto morto, fortuna che Giò e gli altri hanno messo una pezza. Ma non ero quello che doveva combattere? Forse per la prossima volta meglio un corso accelerato di spagnolo, onde evitare.
Passata la bufera, mi trasferisco al Macba col Nano, mentre gli altri riposano in quanto avevano già dato. Session in polleggio, dove riesco a chiudere trick basici tipo long FS 50-50 180 out, sul curb oramai stravisto su Puzzle, e riprodotto quest’anno al Grand Prix di Losanna.
I giorni seguenti sono proseguiti nel più totale stress tentando di accaparrarci delle foto epiche che diano una certa notorietà sul panorama Italiano. Alla fine Giò ha avuto la meglio in FS board slide su un rail in acciao giù per 13 gradini, con affianco un bank che si vede spesso su Puzzle. Ci sono stati alcuni problemi tecnici, flash che mancavano, rullini non agganciati, tavola che si è rotta il giorno dopo. Alla fine una bella foto c’è rimasta.
Vai al video Barcellona 2003
Terzo Giorno:
Il giorno successivo dopo aver organizzato il piano decidiamo di andare a Sants, la stazione centrale dei treni. Neanche il tempo di pensarci ed eravamo sul posto, ma dal porto alla stazione via metrò, ci ritroviamo nel bel mezzo di un temporale, così decidiamo di tornare a casa per aspettare che passi.
Ritornati sul posto scattiamo quanto prefisso, anche se il Bucci ci sorprende con BS lipslide, e to fakie, che mentre lo provava non gli avrei dato due soldi. Il nano improvvisa un BS flip to board slide, sullo stesso rail-curb di legno posto di traverso giù dai gradini. Successivamente ci siamo trasferiti dietro la stazione, ma li e avvenuto il fattaccio, il Giò aveva un calo di energia e non se n’è accorto, e così ci ha lasciato il fondo schiena sullo spigolo, di un altro spot famoso. Tutti sconsolati abbiamo deciso di andarcene, e così accompagnato Giò a casa con un taxi, i rimanenti tornano allo spot base il macba.
Lunedì giorno di chiusura del museo e cosi session sui curb di fronte l’entrata al museo. Ndr (Il responsabile del museo ha deciso di limitare la zona skate). Il Font prende e porta a casa un FS nose grind 180 out.
La sera è finita nella perdizione totale dove io e Damiano ci ritroviamo al City hall, una disco niente male con belle signorine e alcuni tipi particolari tra cui un 40enne con tanto di kilt scozzese, che già sapeva che i Djs avrebbero mixato le cornamusa. Alla fione siamo andati a letto alle 6 belli che coti ma contenti, per ritrovarci qualche ora dopo di nuovo al Macba, a girare in relax con Giò che aveva il culo rotto, e io che avevo paura di rompermi e continuavano a mangiare frutta secca e a bere caffè per stare sveglio, e ad un certo punto è spuntata quella di turno che era tanto affascinata mentre mi sistemavo i boxer con mezzi pantaloni giù, ma alla fine mi ha tirato un po’ scemo, dopo che l’avevo invitata al Manolo si è presentata, ma con un suo amico, e fin qui tutto bene ma se continui a stuzzicarmi io non riesco a star fermo ed inevitabile che rischi brutte figure, e allora mettiti a posto.
Eh si, pare proprio che sia finita così, tutti belli allegri, con bibite che venivano offerte a rotazione dato che era l’ultima sera, il Bucci e il Font, che si sono lasciati andare più del solito. Eravamo rimasti io il Nano, e Giò a ridere a crepapelle, perché c’era un tipo troppo duro che quasi non si reggeva in piedi e poi aveva degli scatti assurdi, e io non ce la facevo più. Sulla strada del ritorno m’improvviso un po’ Bam, quasi fossi su un set di Jack Ass, mentre attraverso la strada sulla Rambla davanti all’entrata di Plaza Real, mi lascio cadere per terra con la birra in mano mentre guardo l’asfalto e cerco di non farmi investire, davanti allo stupore di tutti i taxisti, e anche quello dei miei amici, che credevano veramente fossi così ubriaco da non reggermi in piedi. Se non avessi mimato, allora non resterebbe che dire, hai 29 anni mettiti a posto Volpe!
E così si è conclusa la faccenda. Special thanks to Nano, Damiano, i lombardi, Font, Giò, Bucci, Quentin in Barcerlon, and all my friends.
Con la solita indecisione che mi accompagna tutti i giorni alla fine, dopo aver preso accordi con Nofear Europe per recuperare materiale fotografico su Giovanni Grazzani, mi aggrego al gruppo di lombardi, il Font, il Bucci, e Giò.
Da buon veneto che sono il giorno precedente avevo ecceduto con la bibita, trattandosi dell’ultimo dell’anno, e poi se non bastasse nel pomeriggio avevo tentato di riassettarmi tramite il mio kinesi terapista che mi ha fatto un impacco di erbe sul collo, tanto forte da tirarmi fuori il dolore ed estenderlo alla testa e alla schiena. Mi sveglio il 1° e a due ore dal treno PD-MI, mi ritrovo bello che duro, ma alla fine si parte, perché così si è deciso. Facendo riferimento all’ultima uscita di un mag italiano che esorta a combattere, decido che quello sarà il mio monito per l’anno nuovo a fronte di tutto. Senza rendermene conto la sera stessa mi ritrovo oltre confine.
Ad un certo punto i drivers in questione il Font e il Bucci, decidono per una sosta presso un park dell’autostrada francese. Totale collasso, ma ad un certo punto io mi risveglio con il collo bloccato e vedo il Font con la testa sul volante, mentre il Bucci era allertato da un’auto sospetta dietro di noi che era parcheggiata da un bel po’. Erano le 4am.
Decidiamo di scendere per andare alla toilette, e al ritorno un tipo poco raccomandabile con tanto di cannone in pre accensione, mi spiega che è rimasto a piedi, e se potevamo accompagnarlo a due Km, alla prima stazione di servizio, il tutto in francese. Non ho coinvolto gli altri, e siamo ripartiti notando che non c’era nessuna pompa di benzina prima di 10 Km.
Poche ore più tardi eravamo già belli che cotti presso il MACBA (Museum Art Comtemporary Barcelon). Io avevo alcuni scompensi di veglia dovuti al, mancato sonno, così decisi di non girare, onde evitare esperienze precedenti; ma gli altri erano troppo eccitati per non farlo.
Ad un certo punto spunta il Nano(TV), che come d’accordo ci accoglie nella sua dimora, assieme a Damiano(VR). Neanche il tempo di pensarci ed eravamo di nuovo in strada, a girare un mini spot vicino al porto, 21°, aria calda che scendeva lungo la schiena, intorno a me palme, mi sembrava di essere in Africa. Giovanni tenta di rompersi una caviglia inutilmente, ndr (Mettiti a posto), mentre qualcun altro rischia la tavola sotto a due auto, stavamo giusto a lato di una strada bella trafficata. Successivamente il Nano ci ha portato in un parco, dove c’era una curb niente male, e il Bucci ha avuto un controllo totale nonostante i problemi di rincorsa ha chiuso un bel FS 50-50 grind.
La giornata è proseguita con spesa comune, ed io che ho cucinato un risotto d’asparagi per la truppa. Dopo cena prima uscita notturna al Manolo bar, oramai famoso ritrovo per la scena skate a Barca. Ci trovi skaters da tutto il mondo, che stanno li a girare per periodi più o meno lunghi. Due settimane prima c’era Danny Way e Brian Wenning, che giravano per il video DC. Ma si possono anche trovare Pro locali come Enrique Lorenzo e Xavier Mendzibal.
Pare che ci fosse anche il bastardo di B. Salabanzi, ma non lo abbiamo incrociato. Difficile trovare tutti, troppi spot da girare contemporaneamente. Tornando a noi eravamo entrati in atmosfera di fiesta con il video locale proiettato home theatre, dove il livello dei kids lascia a bocca aperta. Ad un certo punto io mi ritrovo da solo addormentato sul banco bar col rischio di lasciarci la faccia. A quel punto mi dirigo verso casa, fortunatamente arrivo sano attraversando il Barrio Gotico un po’ come i rioni di Napoli.
Secondo Giorno:
Il giorno dopo comincia una maratona non stop attraverso la città tra cambi di metrò e tratti di tavola riusciamo a visitare alcuni spot. Ad un certo punto ci troviamo a Vila Picina, dove un ragazzo teneva un simpatico cane che da fermo ollava il triplo di noi. Spot molto noto, ma anche molto rovinato, oramai il curb da qualche problema per i lip trick in grind. Solo Jeff il canadese di Vancouver ci regala una seq. in BS five-0.
Da lì e continuato il trasferimento verso altri spot, più o meno noti. Se non sbaglio siamo andati a Fondo, ultima fermata della linea rossa verso est. Incredibile ma vero una nuova Piazza che altro non è che uno skatepark, ma appena il tempo di fare il bagno alla tavola nella vasca d’acqua sopra al bank, e neanche il tempo che si asciughi arriva il guardiano che ci spiega di tornare il martedì successivo per l’inaugurazione che tanto poi la piazza era stata fatta per gli skeiters. Sarà vero? Intanto a Barcellona continuano a costruire skatepark in strada, e allloora?!
Tutto è proseguito tranquillo, finche il pomeriggio dell’Epifania tutte le famiglie si erano riversate per le strade, e noi ne abbiamo incrociato un folto gruppo nella metrò, finche un papà continuava a spingermi, ed io che ero un po’ stanco e nervoso, lo guardo e gli dico” Che casso spingi?!”, e li l’uomo mi ha risposto in malo modo per poi tentare di colpirmi al volto con un gran cazzotto, assieme ad un altro padre di famiglia ancora più agguerrito di lui, incitati pure dalla gente in metrò, per un momento mi ero visto morto, fortuna che Giò e gli altri hanno messo una pezza. Ma non ero quello che doveva combattere? Forse per la prossima volta meglio un corso accelerato di spagnolo, onde evitare.
Passata la bufera, mi trasferisco al Macba col Nano, mentre gli altri riposano in quanto avevano già dato. Session in polleggio, dove riesco a chiudere trick basici tipo long FS 50-50 180 out, sul curb oramai stravisto su Puzzle, e riprodotto quest’anno al Grand Prix di Losanna.
I giorni seguenti sono proseguiti nel più totale stress tentando di accaparrarci delle foto epiche che diano una certa notorietà sul panorama Italiano. Alla fine Giò ha avuto la meglio in FS board slide su un rail in acciao giù per 13 gradini, con affianco un bank che si vede spesso su Puzzle. Ci sono stati alcuni problemi tecnici, flash che mancavano, rullini non agganciati, tavola che si è rotta il giorno dopo. Alla fine una bella foto c’è rimasta.
Vai al video Barcellona 2003
Terzo Giorno:
Il giorno successivo dopo aver organizzato il piano decidiamo di andare a Sants, la stazione centrale dei treni. Neanche il tempo di pensarci ed eravamo sul posto, ma dal porto alla stazione via metrò, ci ritroviamo nel bel mezzo di un temporale, così decidiamo di tornare a casa per aspettare che passi.
Ritornati sul posto scattiamo quanto prefisso, anche se il Bucci ci sorprende con BS lipslide, e to fakie, che mentre lo provava non gli avrei dato due soldi. Il nano improvvisa un BS flip to board slide, sullo stesso rail-curb di legno posto di traverso giù dai gradini. Successivamente ci siamo trasferiti dietro la stazione, ma li e avvenuto il fattaccio, il Giò aveva un calo di energia e non se n’è accorto, e così ci ha lasciato il fondo schiena sullo spigolo, di un altro spot famoso. Tutti sconsolati abbiamo deciso di andarcene, e così accompagnato Giò a casa con un taxi, i rimanenti tornano allo spot base il macba.
Lunedì giorno di chiusura del museo e cosi session sui curb di fronte l’entrata al museo. Ndr (Il responsabile del museo ha deciso di limitare la zona skate). Il Font prende e porta a casa un FS nose grind 180 out.
La sera è finita nella perdizione totale dove io e Damiano ci ritroviamo al City hall, una disco niente male con belle signorine e alcuni tipi particolari tra cui un 40enne con tanto di kilt scozzese, che già sapeva che i Djs avrebbero mixato le cornamusa. Alla fione siamo andati a letto alle 6 belli che coti ma contenti, per ritrovarci qualche ora dopo di nuovo al Macba, a girare in relax con Giò che aveva il culo rotto, e io che avevo paura di rompermi e continuavano a mangiare frutta secca e a bere caffè per stare sveglio, e ad un certo punto è spuntata quella di turno che era tanto affascinata mentre mi sistemavo i boxer con mezzi pantaloni giù, ma alla fine mi ha tirato un po’ scemo, dopo che l’avevo invitata al Manolo si è presentata, ma con un suo amico, e fin qui tutto bene ma se continui a stuzzicarmi io non riesco a star fermo ed inevitabile che rischi brutte figure, e allora mettiti a posto.
Eh si, pare proprio che sia finita così, tutti belli allegri, con bibite che venivano offerte a rotazione dato che era l’ultima sera, il Bucci e il Font, che si sono lasciati andare più del solito. Eravamo rimasti io il Nano, e Giò a ridere a crepapelle, perché c’era un tipo troppo duro che quasi non si reggeva in piedi e poi aveva degli scatti assurdi, e io non ce la facevo più. Sulla strada del ritorno m’improvviso un po’ Bam, quasi fossi su un set di Jack Ass, mentre attraverso la strada sulla Rambla davanti all’entrata di Plaza Real, mi lascio cadere per terra con la birra in mano mentre guardo l’asfalto e cerco di non farmi investire, davanti allo stupore di tutti i taxisti, e anche quello dei miei amici, che credevano veramente fossi così ubriaco da non reggermi in piedi. Se non avessi mimato, allora non resterebbe che dire, hai 29 anni mettiti a posto Volpe!
E così si è conclusa la faccenda. Special thanks to Nano, Damiano, i lombardi, Font, Giò, Bucci, Quentin in Barcerlon, and all my friends.
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