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#45 del 03-08-2001

TXT: Baco  

bacotour2_1Roma..., questa è stata la nostra scelta, per ambientare il secondo bacotour, la città delle fontane, degli affari di stato, del Papa, tante chiese non ci sono in nessun altro posto, tanta arte senza tempo, con chi ha giurato eterno amore a questa città, e chi in queste notti di caldo è impazzito per i suoi colori come posseduto da un demone, chi come un demone ne ha fatto un inferno.

Roma la culla del cristianesimo e dell'impero, la città orgoglio e simbolo dell' italianità. Partiamo nel pomeriggio di un sabato dove la temperatura sfiora i 35 gradi ma per fortuna la nostra vettura è dotata di un ottimo climatizzatore che permette di viaggiare freschi ed in assoluto relax.

In macchina siamo io, Andrea e Matteo Di Nisio; primo appuntamento a Firenze dove ci uniamo ad un gruppo di amici che si trova li per seguire il pitti; con loro un breve aperitivo ed una cena fantastica in uno di quei posti, dove il tempo sembra essersi fermato da trent' anni a questa parte.

Entriamo in un grosso cortile circondato da case di due o tre piani che ne cintano il perimetro permettendo l'entrata solo dal portone principale; ci accoglie un dehor vecchia maniera con una serie di tavoli buttati qua e la senza un ordine preciso; tovaglie di carta multicolore ed un bancone simile ad un'enorme pescheria con pesce in bellavista.

La cucina, completamente visibile ai nostri occhi, svela la danza rituale di un gruppo di caratteristiche massaie affaccendate su pentole e fornelli. Ci colpisce la figura mastodontica di un uomo intorno a cento, centoventichili con occhiali spessi come fondi di bottiglia, barba incolta e bocca bisunta d'olio; sta seduto di fianco ad una pinta di vino e ad un registratore di cassa dai rudimentali funzionamenti (gli scontrini secondo me servono solo ad incartare il pesce).

bacotour2_2Alla fine questo "demone-cassiere" si rivela onesto al momento del conto considerando poi che la cena è stata davvero ottima e solo dopo aver sorseggiato l'ultimo caffè ci si rimette in marcia alla ricerca di un posto dove far riposare ossa e stomaco, così da Firenze ci portiamo sulla costa dove Nicolò a conoscenza di un posto che a detta sua equivale ad un paradiso e ci invita a seguirlo.

In mezzo a boschi e sentieri ci facciamo largo nella radura fino ad arrivare ai confini di una spiaggia (dico confini per non dire recinti), dove al di là si scorgono due casette di legno, simili a baite, con comodi materassini sui quali ci adagiamo scoprendo un pavimento anch'esso di legno. Attorno, dune di sabbia fina sovrastate da cespugli selvaggi in perenne lotta per sopravivere, dietro di noi un bosco di pini marittimi abitato da ogni forma di vita, di fronte il mare calmo e inesorabile sembra quasi volerci condurre in un sonno profondo quanto lui, sonno che poco dopo arriva.

bacotour2_3La mattina, il sole delle undici ormai caldo ha ridotto i nostri vestiti in sudari, e si lotta per ritardare il risveglio che per inesorabilmente giunge anche perchè aiutato da una doccia sotto l'acqua fresca ed un tuffo in mare. Poi una breve ed interessante conversazione con i carabinieri del posto, messi al corrente della nostra galeotta presenza da due megere di brutto aspetto, che reclamano a gran voce i loro amati materassini; con sollievo ci troviamo in macchina alla volta di Roma.

Arriviamo, ad attenderci Mirai, che gentilissimo ci ha trovato da dormire in una pensione (il covo - che consiglio a chiunque volesse passare qualche giorno a Roma, ndr) e posati i bagagli, usciamo per ambientarci in questa città color giallo-rosso pronta a dare il meglio di se durante la sera al Circo Massimo.

Ascoltando il consiglio di Mirai ci dirigiamo fuori Roma per cenare, al nostro rientro constatiamo che la festa è stata grande: intere strade ricoperte di carta, bandiere, bottiglie, mutande e tutto ciò che si può lasciare ad una festa compresa la verginità.

bacotour2_4Col nuovo sole affrontiamo la prima giornata di skate, non prima di avere seguito con trepidante emozione l'esilarante discorso di un pazzo visionario che si spaccia per messaggero di Dio su una rete televisiva locale con tanto di Bibbia in mano, ora inventando ed ora stravolgendo a suo piacimento i testi "sacri".

Dopo inquietanti risate decidiamo a fatica di spegnere la televisione ed andare a skateare: primo spot Piazza Palombini, dove rimaniamo per circa tre ore poi decidiamo di spostarci all'E.U.R e più precisamente agli archivi dove rimaniamo fino a sera. Stanchi ed affamati ci ritiriamo.

Terzo giorno... il caldo toglie letteralmente il fiato, rinunciamo al pomeriggio aspettando la sera più clemente, nel frattempo girovaghiamo per la capitale finendo a Trastevere, dove due romanacci, osti di una trattoria locale ed ancora entusiasti per la vittoria calcistica, con "gentilezza ed educazione" ci invitano a fermarci a cena. La serata trascorre tra risate generali, insulti, barzellette e buon cibo, rivelandoci la vera Roma, una birretta all'aperto in un locale li vicino, ed iniziamo la nostra serata di skate.

Primo spot di fronte all'Altare della Patria, dove Ale Martoriati al terzo tentativo di un ollone di circa tre metri divide la tavola in due parti, ancora qualche trick, e si decide di cambiare spot, direzione Tiburtino Jersey, qui si apre un strada di quattro corsie, due per parte, lunga kilometri con tanto di segnali e semafori, completamente inutilizzata, le voci dicono di uno di quegli appalti... la serata finirà intorno alle quattro.
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La mattina seguente ripartiamo alla volta di Torino.

©BACO Magazine n° 13

Video del BACO Tour 2.0

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