#4 del 28-07-2000
TXT: Gros

Dopo anni di buio dove eravamo rimasti veramente in pochi, stiamo finalmente vivendo una seconda primavera, ancora non importante come quella dell'89/90 ma ci arriveremo. Cosa è cambiato?
Sono cambiate moltissime cose, primo fra tutti l'abbigliamento che nel '90 non aveva l'invasione di marche di oggi. C'erano Vision, Vans, Airwalk e qualche altra brand minore. Non esistevano ancora delle linee di abbigliamento dedicate, se non quelle tute con le ossa che faceva la Powell&Peralta, che io ho sempre voluto avere ma non mi sono mai potuto permettere.
Gli skaters erano per la maggior parte hard core, molto legati alla musica metal, punk e hardcore.
Le strutture erano pochissime, gli skatepark si potevano contare su di una mano, ma eravamo tanti...tantissimi.
I giornali che parlavano di skateboard erano tre:
- C'era Skate & Snowboard, rivista che faceva Marco Contati (ora freezer), parlava moltissimo di skate, con interviste, una parte musicale curatissima, foto sempre belle e sopratutto di molti skater differenti e non sempre dei soliti.
- Poi c'era XXX che partito come fanza è riuscito ad arrivare in edicola, è stato il primo mezzo di comunicazione degli skater, è stato il primo ad organizzare contest di un certo livello (vedi Grindalo 1-2-3), è stato il primo ad avvicinarsi, con servizi proprio come quelli che vediamo sui magazine adesso, al mondo della moda nello skate.
- Ed infine c'era Skate, che era il giornale che noi tutti odiavamo ma che era quello che i ragazzini leggevano di più, era un bel pò sfigato me il suo sporco lavoro lo faceva bene.
Oggi gli skaters non sono moltissimi, ma stanno aumentando, hanno quasi tutto a disposizione, le marche di scarpe per lo skate non si contano più, e nemmeno le linee di abbigliamento. I magazine sono sei di cui cinque ti arrivano a casa gratis, i siti internet sono parecchi, gli skatepark crescono come funghi e tutti stanno pensando a come investire i loro soldi nello skateboard.
In televisione sono moltissime le pubblicità con lo skateboard dentro, simbolo che lo skate ha un'immagine nuova e fresca, e molti sponsors lo affiancano ai loro prodotti proprio per questo.
Esiste da tre anni un circuito ufficiale di gare che gira per quasi tutta l'italia, quest'anno ha 10 tappe e chissà quante saranno l'anno prossimo.
C'è molta gente che si sbatte e si sbatte bene, c'è gente che ci crede e ci crede dibbrutto, tipo il Morigi che si caccia da solo i soldi per rifare la superficie dello skatepark che ha costruito.
Vedo molta positività negli skaters, molti si mettono su delle company tipo SLEEP di Pablo e Andrea o tipo la JELLA del Felice, e quelle più grosse e già affermate, tipo BROKE, si fanno il tour con il proprio team per l'europa.
Sono stati creati anche due camp estivi, uno in VAL SENALES e uno a LIGNANO, e in fine sempre più skaters stanno iniziando a tirarsi su due lire skateando.
Spero che continui così, secondo me questa è l'onda giusta, e se tutti continuiamo come stiamo facendo, l'italia non sarà più il solito terzo mondo dello skate ma sarà in un futuro prossimo una protagonista della scena europea.
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